Lettera a una professoressa
Spettacolo teatraleNel 1967 a Barbiana di Vicchio nacque in una scrittura collettiva la Lettera che sconvolse la scuola e la società italiana.
Anche lo spettacolo dei Chille è una scrittura collettiva, con gli spettatori invitati sera dopo sera a scegliere oggetti, parole, frammenti della vita di don Milani e dei suoi ragazzi. Così facendo lo spettacolo si compone creando eventi unici.
“La scuola invece siede fra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi. È l’arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della dall’altro la volontà di leggi migliori cioè il senso politico. Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è d’obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservare quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate”.
“Un atto d’amore”, ha definito lo spettacolo Giuliano Scabia e il critico teatrale Matteo Brighenti sottolinea: “Claudio Ascoli ha a cuore il racconto al pari di una ragione di vita, parla con profondità e leggerezza, come se ci fosse stato e avesse visto in prima persona”.
di e con Claudio Ascoli, con la partecipazione di Sissi Abbondanza e Monica Fabbri luci e audio Gabriele Ramazzotti, montaggio video Francesco Ritondale prodotto In collaborazione con il Centro Formazione e Ricerca don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana di Vicchio
