La Gretateatro nasce nel 2010.
E' composta da Francesca Cecala, Martina Santamaria e Swewa Schneider.
Le produzioni sono “Greta!” e “Oscar e l'angelo”
Francesca Cecala è nata a Breno il 2 aprile 1976.
Si è diplomata alla Scuola Internazionale di Teatro diretta da Kuniaki Ida.
Attrice di professione “danzatrice” nel cuore ha proseguito la sua formazione seguendo diversi seminari di teatro , teatro danza e danza contemporanea, sempre con grande attenzione e curiosità rivolta al lavoro fisico dell'attore. Affiancando al lavoro di interprete quello di autrice .
Ha lavorato per più di 12 anni come animatrice e attrice con la compagnia di teatro per l'infanzia “Teatro del Vento”, recitando in oltre dieci spettacoli, alcuni dei quali hanno festeggiato la trecentesima replica.
Da subito affianca alla produzione per l'infanzia la collaborazione con differenti realtà teatrali tra le quali: la compagnia Araucaima Teater, che si distingue tra l'altro per le sue produzioni di teatro con canti polifonici dal vivo, la compagnia Brincadera, la residenza teatrale “QUI e ORA”.
Collabora con il CTB di Brescia recitando in due produzioni : “Mythos”e il “Tartufo”con la regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso.
Fa parte del progetto “Meeting the Odyssey” progetto teatrale internazionale, all'interno del quale recita nella produzione “Nausicaa: Io sono io” con la regia di Giancarlo Biffi
( Cada die Teatro) . Lo spettacolo nell'agosto-settembre 2015 è stato rappresentato in Sardegna, Francia e Toscana.
E' attrice ed autrice ( insieme a Swewa Schneider e Martina Santamaria) di “Greta!” spettacolo destinato ai bambini delle scuole elementari e dello spettacolo “Oscar e l'Angelo”: fiaba invernale per grandi e piccini.
Ha curato e tuttora cura progetti getti di lettura , per l'infanzia e gli adulti, lavorando in stretta collaborazione con musicisti, soprattutto con la contrabbassista Alessandra Cecala, con la quale ha realizzato un progetto sull'Acqua, e una lettura -concerto: “One Hand Jack”.
All'attività attoriale affianca da anni una passione per la danza contemporanea .
Va in scena sotto la direzione di Marina Rossi ( danzatrice e coreografa ) con “Progetto Uno e ½ “Debris” ,” Catabasi”.
Nell'estate 2008 vince il concorso nazionale “La parola e il gesto” presentando un monologo tratto da Zorro di Margareth Mazzantini. Nell'estate del 2011 riceve una menzione speciale all'interpretazione presentando Zorro alla terza edizione del festival di corti teatrali della città di Catania. Attualmente collabora con la Compagnia Scarlattine Teatro come attrice in diverse produzioni per bambini e adulti. Recitando in tutta Europa.
Martina Santamaria è nata a Mazzarino (CL) il 12 agosto 1983. Si diploma in scenografia teatrale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove viene selezionata a esporre al solon Primo di Brera. Tramite l'accademia collabora con Quelli di Grock. Ha realizzato le maschere per “Icaro e Dedalo” (Gianfelice Facchetti). Ha affiancato Marcello Chiarenza come assistente alla scenografia presso il Teatro Donizetti in occasione del Carnevale d'Artista di Bergamo, 2009. Nel 2010 lavora per la compagnia Teatro del Vento e collabora con la residenza teatrale Qui ed Ora. Realizza la produzione scenografica del Fregio di Beethove di Klimt per lo spazio Oberdan all'interno della mostra “disegni intorno al Fregio di Beethoven” catologo Skyra 2012. Attualmente insegnante e impegnata in progetti artistici fotografici.
Swewa Schneider
Si forma nel 1998 alla scuola di teatro milanese “Quelli di Grock”, prosegue il suo studio presso “Campo Teatrale” dove nel 2004 incontra Gianluigi Gherzi. Frequenterà la bottega dell’autore-attore di Gianluigi Gherzi per altri 4 anni dove nasce l’assolo “Vite di Scarto”, parte ispirato all’omonimo saggio di Zygmunt Bauman. Dal 2002 fino ad oggi lavora come attrice professionista presso la compagnia Teatro del Vento dove si dedica alla creazione di spettacoli per ragazzi di ombre e teatro di figura, letture e laboratori nelle scuole. Continua la sua ricerca nel teatro sociale dove lavora con il progetto “Memoria del Presente” con gli spettacoli “Farmaci orfani-quattro pezzi fragili” ed “Errata Corrige-il giornale a teatro”; quest’ultimo un evento-spettacolo in collaborazione con i giornalisti Angelo Miotto e Matteo Scanni. Frequenta il teatro degli Incontri, fucina milanese, dove per due anni ha creato performance con i rifugiati politici del “Centro Rifugiati” di Viale Fulvio Testi di Milano. Collabora con la residenza teatrale “Qui ed Ora” e con “Pandemonium Teatro”. Partecipa al progetto europeo di Pietro Folridia e Cantieri Mettici nella performance “The Caliban’s cave” a Varsavia e a Milano. Ha fatto la regia per il progetto europeo “Shake my city” coordinando 60 ragazzi da 8 diverse nazionalità europee dando vita ad una performance sulla cittadinanza europea!
E’ appassionata di maschere ed ha seguito seminari di commedia dell’arte con Lando Francini e Chiara Magri e di costruzione di maschere intere con la compagnia berlinese Floez. Coltiva una passione per il canto e la musica.
GRETA!
Di Francesca Cecala, Martina Santamaria e Swewa Schneider
Con Francesca Cecala e Swewa Schneider
Scene e maschere Martina Santamaria
“Ecco che ci risiamo, capita di nuovo ed io non posso farci niente, niente di niente... che sento quella cosa nella pancia, quel mulinello che gira sempre più veloce, il frullatore, la bomba che sta per esplodere...”
Questa cosa ha un nome, ma Greta non lo conosce ancora, questa cosa è la rabbia.
Greta graffia, tira pugni, batte i piedi e tira calci, e non si ferma finché non li ha mollati tutti.
Greta sa che non è giusto fare male ai compagni, ma non può farci niente e nessuno le crede, neanche mamma e papà.
Ma che colpa ha lei se tutti la prendono in giro? Se Nicola non viene mai messo in castigo e lei finisce sempre dietro la lavagna?
Greta è sola.
Greta ha un suo rifugio, una sua sedia, una sedia che assomiglia a un armadio. Il suo guscio, la sua giostra, la sua cameretta, il luogo in cui pensare e da cui può lasciar fuori chiunque.
Greta cerca un posto, il proprio posto, lontano da tutto e da tutti...decide di andarlo a cercare e nel suo viaggio Greta non sarà sola, perché anche per lei c'è qualcuno, qualcuno che assomiglia a un angelo, qualcuno che assomiglia a sua nonna.
In scena due attrici. Il linguaggio è quello del teatro d'attore che si avvale anche dell'utilizzo di maschere.
Sono proprio le maschere a offrire allo spettatore la visione soggettiva del piccolo mondo quotidiano che circonda Greta, popolato da genitori e compagni di scuola, ora buffi e ridicoli, ora grotteschi, talvolta crudeli.
lagretateatro@gmail.com