"GRETA"
“GRETA!”
Di Francesca Cecala, Martina Santamaria e Swewa Schneider
Con Francesca Cecala e Swewa Schneider
Scene e maschere Martina Santamaria
“Ecco che ci risiamo, capita di nuovo ed io non posso farci niente, niente di niente... che sento quella cosa nella pancia, quel mulinello che gira sempre più veloce, il frullatore, la bomba che sta per esplodere...”
Questa cosa ha un nome, ma Greta non lo conosce ancora, questa cosa è la rabbia.
Greta graffia, tira pugni, batte i piedi e tira calci, e non si ferma finché non li ha mollati tutti.
Greta sa che non è giusto fare male ai compagni, ma non può farci niente e nessuno le crede, neanche mamma e papà.
Ma che colpa ha lei se tutti la prendono in giro? Se Nicola non viene mai messo in castigo e lei finisce sempre dietro la lavagna?
Greta è sola.
Greta ha un suo rifugio, una sua sedia, una sedia che assomiglia a un armadio. Il suo guscio, la sua giostra, la sua cameretta, il luogo in cui pensare e da cui può lasciar fuori chiunque.
Greta cerca un posto, il proprio posto, lontano da tutto e da tutti...decide di andarlo a cercare e nel suo viaggio Greta non sarà sola, perché anche per lei c'è qualcuno, qualcuno che assomiglia a un angelo, qualcuno che assomiglia a sua nonna.
In scena due attrici. Il linguaggio è quello del teatro d'attore che si avvale anche dell'utilizzo di maschere.
Sono proprio le maschere a offrire allo spettatore la visione soggettiva del piccolo mondo quotidiano che circonda Greta, popolato da genitori e compagni di scuola, ora buffi e ridicoli, ora grotteschi, talvolta crudeli.
lagretateatro@gmail.com