Fiabesca
FIABESCA
ideazione e scrittura Flavia Bussolotto con Flavia Bussolotto, Marco Tizianel tecnico “raccontafiabe” Stefano Razzollini voce narrante Mafra Gagliardi scene Michele Sambin, Alessandro Martinello costumi Claudia Fabris disegno luci Stefano Razzolini video Michele Sambin, Alessandro Martinello suoni Michele Sambin maschere e oggetti Michele Sambin e Alessandro Martinello
regia Flavia Bussolotto
Con la collaborazione di: Bel-Vedere Lab Progetto Partecipato tra artisti-operatori-cittadini a cura di
Echidna e Comune di Mirano, Comitato Mura di Padova, Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia, Theama Teatro, Fondazione Villa Benzi Zecchini/Teatro Maffioli di Caerano di San Marco (TV)
Nelle fiabe, come si sa, non ci sono strade. Si cammina davanti a sé, la linea è retta all'apparenza.
Alla fine quella linea si svelerà un labirinto, un cerchio perfetto, una spirale, una stella – o addirittura un punto immobile dal quale l'anima non partì mai, mentre il corpo e la mente faticavano nel loro viaggio apparente. (…)La meta cammina dunque al fianco del viaggiatore. In realtà egli l'ha in sé da sempre e viaggia verso il centro immobile della sua vita. Cristina Campo
Le fiabe parlano di cose permanenti: non di lampadine elettriche, ma di fulmini.
J.R.R. Tolkien
Fiabesca è un'intensa e colorata immersione nel mondo simbolico della fiaba, dove ogni personaggio è un archetipo e i luoghi sono paesaggi interiori universali.
Un moderno “raccontafiabe” fa emergere memorie di fiabe conosciute con le immagini di un videoproiettore e con parole e suoni registrati. I personaggi di Hansel e Gretel, Cappuccetto Rosso, La Bella e la Bestia irrompono in scena evocando storie e simboli, per poi tornare nel profondo da cui sono venuti, lasciando una traccia, l’eco di un sogno o di un mito.
In un regno suggestivo, di solito occupato dal racconto orale, dalla parola che evoca immagini, con la nostra ricerca proviamo, con leggerezza, a capovolgere il rapporto, raccontando soprattutto con immagini che evocano parole: simboli visivi scolpiti si condensano in un oggetto, in un segno di luce, contrappunto a un'ombra intensa e forte. In questo universo visivo anche la parola trova il suo spazio diventando segno essenziale.
Tutto il racconto per immagini è stato nutrito dal rapporto con l'illustrazione contemporanea, con il libero adattamento delle opere di alcuni grandi artisti che hanno interpretato in modo originale la fiaba e che sono state un importante riferimento per la nostra scrittura visiva. In particolare alcune immagini di Ana Juan, Susanne Janssen, Giovanna Ranaldi, Lorenzo Mattotti, Gabriel Pacheco.
Un incontro importante è avvenuto con il pensiero di Cristina Campo. Alcune delle sue riflessioni sulla fiaba, insieme a brani scritti da Angela Carter sulla figura del lupo, contrappuntano il racconto visivo, portati dalla voce intensa e rassicurante di Mafra Gagliardi.