4

Ottobre 2017
Mercoledì
20:00

Corso Vercelli, 5

Informazioni sul luogo
spazio non c'e' - Corso Vercelli, 5, Torino, TO, Italia

ingresso gratuito

TEATRO RITUALE

Laboratorio

TEATRO Contemporaneo Prosa - Adulti

Informazioni sull'evento

Video Promo: https://www.youtube.com/watch?v=D1aXpB7j-0M&feature=youtu.be

“Il rituale è performance, un’azione compiuta, un atto.”

“Abbiamo abbandonato l’idea del teatro rituale per – come risultò evidente – rinnovare il rituale, il rituale teatrale, non religioso, ma umano: attraverso l’atto, non attraverso la fede.”

Non si può capire realmente la propria tradizione, senza confrontarla con una culla diversa.

J. Grotowski

I TEMI

I miti del Kalevala sono parte di una tradizione epica Finlandese radicata nel canto, nella mitologia, nella cosmologia e nel simbolismo dello sciamanesimo.

L’essenza dell’epica baltofinnica sembra essere immersa in una visione del mondo sciamanica, dove gli eroi viaggiano per mondi superiori ed inferiori ed il confine tra la vita e la morte può essere attraversato con il potere della magia.

Analizzando i canti del Kalevala, ci si accorge che trattano temi arcaici come la nascita dell’ordine cosmico e temi che ricordano lo sciamanesimo euroasiatico: battaglie a colpi di canti magici, metamorfosi in animali, viaggi nell’aldilà alla ricerca di conoscenza e parole magiche, il segreto della fertilità o della scarsità di risorse (il mitico Sampo).

A differenza delle epiche tradizionali più conosciute (Iliade, Odissea, Canto del Cid etc..) nel Kalevala nessun canto descrive uno scontro cruento tra due civiltà che lottano per prevalere l’una sull’altra. Il combattimento è quasi sempre magico e non cruento.

Lo straordinario senso di fusione con la natura del popolo Finnico, dovuto alle antiche radici religiose animiste, la bellezza delle immagini, il sostrato mitico universale delle vicende narrate e la testimonianza tematica dei cicli di nascita-morte e rigenerazione, rendono il Kalevala un testo dal potenziale immenso per un percorso di ricerca teatrale e rituale che faccia scaturire nel gruppo di lavoro un rinnovato senso di connessione alla Terra.

 

I CARDINI DEL TEATRO RITUALE

 

Il laboratorio che proponiamo fa tesoro dell’eredità che ci ha consegnato la ricerca teatrale sull’interrelazione tra Teatro e Rituale; infatti incentriamo il perno pratico-teorico del laboratorio sulla concreta artigianalità del fare teatro associata ad una sostanziale laicità del suo modo di operare.

 

L’intento è la costituzione di un gruppo- comunità di persone che grazie al fare teatro possa attingere ai miti di creazione e le mitologie da ogni parte del mondo, rendendone i contenuti materiale vivo e strumentale all’esplorazione teatrale delle costanti essenziali.

 

Quello che ci interessa è di cogliere, e infine restituire ad un pubblico, il modo specifico in cui ogni cultura ed ogni sistema di pensiero delle origini ( nei tempi antichi di grande connessione dell’essere umano con i ritmi naturali e radicamento alla terra),  abbia contribuito tramite i propri racconti e miti a tramandare una comprensione di problemi ed interrogativi  universali ( percezione, coscienza, aldilà, senso della vita, inizio del mondo, giustizia, nascita/morte/rigenerazione).

L’immaginario del gruppo si corrobora così, proprio grazie al sostrato archetipico di cui sono portatori i miti su cui si lavora, e l’esperienza teatrale diventa un veicolo di esplorazione di sé e dell’altro da sé, un viaggio verso e nell’alterità, per tentare di riattingere quella dimensione di pienezza, intensità e interezza originarie che nelle culture tradizionali era (e forse, talvolta, è ancora) possibile esperire col rito.

Il fare, all’interno del nostro laboratorio, indaga alcune delle potenzialità del rituale, non rifacendolo-imitandolo ma, proponendone un equivalente in termini di processo della ricerca teatrale che modifica e trasforma lo stato della propria coscienza.

Da una comunità atomizzata ad un gruppo che sperimenta un processo di unificazione e di organicità: dall’unione di ciò che è individuale con ciò che è collettivo, la collaborazione, l’accettazione delle difficoltà e della diversità.

IL LABORATORIO

Partecipazione Straordinaria di Paulina Jade Doniz

Per approfondire l’aspetto pratico e teorico riguardante il #Rituale avremo la presenza di una ricercatrice spirituale d’eccezione.

Paulina Jade Doniz, messicana che vive a Parigi, terrà durante l’anno degli incontri di formazione sul rituale all’interno delle ore di laboratorio. Fin dalla sua infanzia è stata in contatto con le tradizioni sciamaniche messicane, principalmente con gli Huicholes e gli Yaquis, facendo la sua formazione insieme a Luciano Pérez (capo spirituale Lakota), e Maria Concepcion del Castillo della tradizione Nahua. È stata assistente di Alejandro Jodorowsky per più di 25 anni e da lui ha imparato i Tarocchi, la Psicogenealogia e la Psicomagia. Ha studiato diversi tipi di danza e tecniche di terapia tramite il corpo.

 

Thuline Andreoni attice, regista teatrale ed insegnante di recitazione, cura la Direzione Artistica del laboratorio, l’Ideazione del progetto, la Regia e l’Adattamento Teatrale dei canti del Kalevala partendo dalle improvvisazioni degli allievi ed un confronto dialettico collettivo.

Da anni pratica e approfondisce aspetti del sacro femminino attraverso cerchi di donne e formazioni con sciamane e maestre internazionali, studia il buddismo tibetano e le ruote stagionali dell’anno, con lo scopo principale di distinguere la voce del mentale da quella del cuore e ricercare un equilibrio che faciliti una ri- connessione alla terra e una ri-sacralizzazione del corpo e del piacere.

Ginevra Scaglia è attrice/performer ed insegnante di teatro fisico; si forma  presso l’ Ecole Internationale de Théâtre Jacques Lecoq di Parigi, dal 1994 al 1996. Nel 2014 segue nella medesima scuola di Parigi il percorso di assistente pedagogica. Assieme a Andres Aguirre, insegnante di movimento ed acrobatica, propongono il Training Fisico e curano i Movimenti Scenici dello spettacolo, partendo dalle possibilità fisiche e specifiche di ognuna/o, senza giudizio, ma valorizzando la corporeità unica di ogni partecipante. L’allenamento sarà volto ad una maggiore consapevolezza e controllo del proprio gesto, voce e respiro e la sperimentazione di pattern fisici extra-quotidiani (neutralità, amplificazione, coordinamento, disequilibrio, maschere, bastoni etc) al fine di coniugare la spontaneità e la precisione, la struttura e l’organicità, per sperimentare una loro armonica fusione (come avviene nel rituale).

Valeria Aliberti,  artista e sacerdotessa della Dea in formazione presso il Glastonbury Goddess Temple di Glastonbury (UK); Sorella di Diana al Tempio della Dea di Torino; Moon Mother formatasi nel percorso proposto da Miranda Gray;  Womb Keeper avendo ricevuto il Rito del Grembo come trasmesso da Marcela Lobos. Ricercatrice indipendente in ambito mitologico, archeologico e letterario con un particolare sguardo sui temi del sacro femminile. Ha scritto numerosi articoli dedicati a questi argomenti pubblicati su siti internet e su riviste del settore.  Curerà un ciclo di incontri sulla mitologia comparata partendo dai miti del Kalevala.

Marco Amistadi, attore diplomato alla Sergio Tofano di Torino e musicista diplomato (oboe e specializzazione in musica elettronica) al Conservatorio Verdi di Torino, terrà un ciclo di lezioni sulla voce e sul canto, finalizzate all’inserimento di alcuni cori all’interno dello spettacolo finale.

Mariachiara Borsa e Elena Formantici, allieve pluriennali del laboratorio e attive come attrici nella compagnia teatrale “Teatro Laboratorium” costituita dagli ex allievi dei corsi di Scarpette Rosse, si occuperanno degli aspetti logistico-organizzativi.

Per accedere al laboratorio teatrale “Teatro Rituale- Kalevala” è preferibile, ma non strettamente necessario, avere un'esperienza teatrale pregressa. Sono indispensabili doti di inclusione, senso dell’umorismo e spirito di gruppo.

E’ richiesta una breve e-mail di motivazioni personali per la partecipazione.

I COSTI

Il laboratorio di Teatro Rituale prevede delle formule di rateizzazione che possano venire incontro alle esigenze diversificate per ogni fascia di reddito, ma con delle scadenze precise ed inderogabili che rispettino il lavoro di tutti gli insegnanti coinvolti. (2/3 Rate: Ottobre// Gennaio o Febbraio//Marzo).

Prima Lezione di Prova Gratuita

Mercoledi 4 Ottobre 2017. Ore 20,00

Spazio Non C’e’. Corso Vercelli 3, Torino

Info: collettivoscarpetterosse@gmail.com

Tel: 3331234272

“Penso che ciò che è verificabile nella pratica  preceda le differenze culturali, filosofiche e religiose. E questa cosa è comprensibile, anche se si è condizionati da radici differenti, e allo stesso tempo queste radici costituiscono un aiuto profondo, poichè portano con sé l’esperienza di molte generazioni.

J. Grotowski

Informazioni sul corso

“Il rituale è performance, un’azione compiuta, un atto.”

“Abbiamo abbandonato l’idea del teatro rituale per – come risultò evidente – rinnovare il rituale, il rituale teatrale, non religioso, ma umano: attraverso l’atto, non attraverso la fede.”

Non si può capire realmente la propria tradizione, senza confrontarla con una culla diversa.

J. Grotowski

I TEMI

I miti del Kalevala sono parte di una tradizione epica Finlandese radicata nel canto, nella mitologia, nella cosmologia e nel simbolismo dello sciamanesimo.

L’essenza dell’epica baltofinnica sembra essere immersa in una visione del mondo sciamanica, dove gli eroi viaggiano per mondi superiori ed inferiori ed il confine tra la vita e la morte può essere attraversato con il potere della magia.

Analizzando i canti del Kalevala, ci si accorge che trattano temi arcaici come la nascita dell’ordine cosmico e temi che ricordano lo sciamanesimo euroasiatico: battaglie a colpi di canti magici, metamorfosi in animali, viaggi nell’aldilà alla ricerca di conoscenza e parole magiche, il segreto della fertilità o della scarsità di risorse (il mitico Sampo).

A differenza delle epiche tradizionali più conosciute (Iliade, Odissea, Canto del Cid etc..) nel Kalevala nessun canto descrive uno scontro cruento tra due civiltà che lottano per prevalere l’una sull’altra. Il combattimento è quasi sempre magico e non cruento.

Lo straordinario senso di fusione con la natura del popolo Finnico, dovuto alle antiche radici religiose animiste, la bellezza delle immagini, il sostrato mitico universale delle vicende narrate e la testimonianza tematica dei cicli di nascita-morte e rigenerazione, rendono il Kalevala un testo dal potenziale immenso per un percorso di ricerca teatrale e rituale che faccia scaturire nel gruppo di lavoro un rinnovato senso di connessione alla Terra.

 

I CARDINI DEL TEATRO RITUALE

Il laboratorio che proponiamo fa tesoro dell’eredità che ci ha consegnato la ricerca teatrale sull’interrelazione tra Teatro e Rituale; infatti incentriamo il perno pratico-teorico del laboratorio sulla concreta artigianalità del fare teatro associata ad una sostanziale laicità del suo modo di operare.

L’intento è la costituzione di un gruppo- comunità di persone che grazie al fare teatro possa attingere ai miti di creazione e le mitologie da ogni parte del mondo, rendendone i contenuti materiale vivo e strumentale all’esplorazione teatrale delle costanti essenziali.

Quello che ci interessa è di cogliere, e infine restituire ad un pubblico, il modo specifico in cui ogni cultura ed ogni sistema di pensiero delle origini ( nei tempi antichi di grande connessione dell’essere umano con i ritmi naturali e radicamento alla terra),  abbia contribuito tramite i propri racconti e miti a tramandare una comprensione di problemi ed interrogativi  universali ( percezione, coscienza, aldilà, senso della vita, inizio del mondo, giustizia, nascita/morte/rigenerazione).

L’immaginario del gruppo si corrobora così, proprio grazie al sostrato archetipico di cui sono portatori i miti su cui si lavora, e l’esperienza teatrale diventa un veicolo di esplorazione di sé e dell’altro da sé, un viaggio verso e nell’alterità, per tentare di riattingere quella dimensione di pienezza, intensità e interezza originarie che nelle culture tradizionali era (e forse, talvolta, è ancora) possibile esperire col rito.

Il fare, all’interno del nostro laboratorio, indaga alcune delle potenzialità del rituale, non rifacendolo-imitandolo ma, proponendone un equivalente in termini di processo della ricerca teatrale che modifica e trasforma lo stato della propria coscienza.

Da una comunità atomizzata ad un gruppo che sperimenta un processo di unificazione e di organicità: dall’unione di ciò che è individuale con ciò che è collettivo, la collaborazione, l’accettazione delle difficoltà e della diversità.

IL LABORATORIO

Partecipazione Straordinaria di Paulina Jade Doniz

Per approfondire l’aspetto pratico e teorico riguardante il #Rituale avremo la presenza di una ricercatrice spirituale d’eccezione.

Paulina Jade Doniz, messicana che vive a Parigi, terrà durante l’anno degli incontri di formazione sul rituale all’interno delle ore di laboratorio. Fin dalla sua infanzia è stata in contatto con le tradizioni sciamaniche messicane, principalmente con gli Huicholes e gli Yaquis, facendo la sua formazione insieme a Luciano Pérez (capo spirituale Lakota), e Maria Concepcion del Castillo della tradizione Nahua. È stata assistente di Alejandro Jodorowsky per più di 25 anni e da lui ha imparato i Tarocchi, la Psicogenealogia e la Psicomagia. Ha studiato diversi tipi di danza e tecniche di terapia tramite il corpo.

Thuline Andreoni attice, regista teatrale ed insegnante di recitazione, cura la Direzione Artistica del laboratorio, l’Ideazione del progetto, la Regia e l’Adattamento Teatrale dei canti del Kalevala partendo dalle improvvisazioni degli allievi ed un confronto dialettico collettivo.

Da anni pratica e approfondisce aspetti del sacro femminino attraverso cerchi di donne e formazioni con sciamane e maestre internazionali, studia il buddismo tibetano e le ruote stagionali dell’anno, con lo scopo principale di distinguere la voce del mentale da quella del cuore e ricercare un equilibrio che faciliti una ri- connessione alla terra e una ri-sacralizzazione del corpo e del piacere.

Ginevra Scaglia è attrice/performer ed insegnante di teatro fisico; si forma  presso l’ Ecole Internationale de Théâtre Jacques Lecoq di Parigi, dal 1994 al 1996. Nel 2014 segue nella medesima scuola di Parigi il percorso di assistente pedagogica. Assieme a Andres Aguirre, insegnante di movimento ed acrobatica, propongono il Training Fisico e curano i Movimenti Scenici dello spettacolo, partendo dalle possibilità fisiche e specifiche di ognuna/o, senza giudizio, ma valorizzando la corporeità unica di ogni partecipante. L’allenamento sarà volto ad una maggiore consapevolezza e controllo del proprio gesto, voce e respiro e la sperimentazione di pattern fisici extra-quotidiani (neutralità, amplificazione, coordinamento, disequilibrio, maschere, bastoni etc) al fine di coniugare la spontaneità e la precisione, la struttura e l’organicità, per sperimentare una loro armonica fusione (come avviene nel rituale).

Valeria Aliberti,  artista e sacerdotessa della Dea in formazione presso il Glastonbury Goddess Temple di Glastonbury (UK); Sorella di Diana al Tempio della Dea di Torino; Moon Mother formatasi nel percorso proposto da Miranda Gray;  Womb Keeper avendo ricevuto il Rito del Grembo come trasmesso da Marcela Lobos. Ricercatrice indipendente in ambito mitologico, archeologico e letterario con un particolare sguardo sui temi del sacro femminile. Ha scritto numerosi articoli dedicati a questi argomenti pubblicati su siti internet e su riviste del settore.  Curerà un ciclo di incontri sulla mitologia comparata partendo dai miti del Kalevala.

Marco Amistadi, attore diplomato alla Sergio Tofano di Torino e musicista diplomato (oboe e specializzazione in musica elettronica) al Conservatorio Verdi di Torino, terrà un ciclo di lezioni sulla voce e sul canto, finalizzate all’inserimento di alcuni cori all’interno dello spettacolo finale.

Mariachiara Borsa e Elena Formantici, allieve pluriennali del laboratorio e attive come attrici nella compagnia teatrale “Teatro Laboratorium” costituita dagli ex allievi dei corsi di Scarpette Rosse, si occuperanno degli aspetti logistico-organizzativi.

Per accedere al laboratorio teatrale “Teatro Rituale- Kalevala” è preferibile, ma non strettamente necessario, avere un'esperienza teatrale pregressa. Sono indispensabili doti di inclusione, senso dell’umorismo e spirito di gruppo.

E’ richiesta una breve e-mail di motivazioni personali per la partecipazione.

I COSTI

Il laboratorio di Teatro Rituale prevede delle formule di rateizzazione che possano venire incontro alle esigenze diversificate per ogni fascia di reddito, ma con delle scadenze precise ed inderogabili che rispettino il lavoro di tutti gli insegnanti coinvolti. (2/3 Rate: Ottobre// Gennaio o Febbraio//Marzo).

Prima Lezione di Prova Gratuita

Mercoledi 4 Ottobre 2017. Ore 20, 00

Spazio Non C’e’. Corso Vercelli 3, Torino

Info: collettivoscarpetterosse@gmail.com

Tel: 3331234272

“Penso che ciò che è verificabile nella pratica preceda le differenze culturali, filosofiche e religiose. E questa cosa è comprensibile, anche se si è condizionati da radici differenti, e allo stesso tempo queste radici costituiscono un aiuto profondo,  poichè portano con sé l’esperienza di molte generazioni.

J. Grotowski

 

 

 

 

 

 

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