LA SIRENETTA. Una fiaba per voce e percussioni

 

Da Hans Christian Andersen

 

Progetto, adattamento scenico e narrazione Alessandra Tomassini

drammaturgia sonora eseguita dal vivo  Alfredo Laviano

“In alto mare l’acqua è azzurra come i petali del più bel fiordaliso e limpida come il cristallo più puro…” Inizia così una delle fiabe più conosciute e amate di Hans Christian Andersen, la cui protagonista è una piccola sirena alle prese con il suo mondo interiore e il desiderio di conoscere quello umano al quale vorrebbe tanto appartenere. Lo struggimento aumenta quando, allo scoccare del suo quindicesimo compleanno, le viene dato il permesso di salire in superficie; qui incontrerà un giovane principe a cui salverà la vita durante una tempesta e del quale si innamorerà, determinando così il suo inesorabile destino. La Sirenetta, oltre ad esprimere l’immagine della sirena romantica nella quale convivono simboli e archetipi di culture diverse, è una fiaba che parla del difficile processo e del sacrificio che il cambiamento interiore comporta: il passaggio dall’età infantile all’età adulta prevede il disagio dell’incompletezza, del non essere né carne né pesce, dentro il quale la protagonista è immersa costantemente. Ma la Sirenetta è anche una fiaba d’iniziazione che prevede la rinuncia di alcune parti di sé per poter rinascere a nuova vita: l’abbandono dei legami di sangue permette di accedere al mondo di sopra e a quei legami di cuore ai quali l’animo umano ambisce sempre perché portatori di valore e ricchezza nell’esistenza di ciascun individuo.

il Progetto

Lo spettacolo nasce dall’incontro di due artisti costantemente in cammino e mutamento che hanno deciso di misurarsi con l’arte della fiaba e il processo alchemico di  trasformazione a cui essa conduce; lo hanno deciso scegliendo di utilizzare la tecnica della narrazione orale, della potenza evocativa del gesto e della parola in un dialogo tra voce e strumenti a percussione , in una ricerca volta a creare paesaggi sonori del mondo marino e di quello interiore dei protagonisti, in un rapporto emozionale diretto e profondo con il pubblico.

Il progetto si avvale del tempo creativo proprio della fiaba e della sua relazione fortissima con la vita e con il mistero che in essa si cela; la si vuole trattare per quello che realmente è: un oggetto d’arte e di fascinazione, un salto nel vuoto che come tale richiede il tempo dell’esperienza e della sperimentazione perché possa rivelarsi al pubblico in quel rito collettivo antichissimo dell’ascoltar le storie, radici di tutte le culture e civiltà.

 

 


Genere
TEATRO Contemporaneo di