Raptus. Dal mito greco al femminicidio



RAPTUS. Dal mito greco al femminicidio di e con Rossella Dassu voce fuori campo Francesca Mazza disegno luci, audio Giovanni Schirru elaborazione suono Matteo Sanna regia, collaborazione alla drammaturgia Alessandro Lay

Raptus: sostantivo maschile, dal latino raptus, rapimento, derivato da rapere, rapire. 1.In psichiatria, impulso improvviso e incontrollato che, in conseguenza di grave stato di tensione, spinge a comportamenti parossistici, per lo più violenti. 2. Letter. Momento di ispirazione intensa e improvvisa, di fervore creativo. Gli psichiatri invitano: “Basta parlare di “raptus”. Basta utilizzare il termine “malattia mentale” per provare a spiegare abusi, aggressioni e gesti efferati. Che fare dunque? Quello che ci siamo proposti è un percorso a ritroso che ci permetta di identificare le origini storiche e culturali di questi gesti efferati, erroneamente definiti “raptus”, consapevoli del fatto che se si vuole avere una comprensione del presente e delle nevralgie che lo caratterizzano, bisogna ripartire dalle origini.

E così siamo tornati indietro fino al mito greco, quel patrimonio ricchissimo a cui ancora oggi attingono psicologia e psicoanalisi e da cui trae origine il nostro immaginario occidentale, per scoprire che spesso accanto ad eroi dalle gesta gloriose si alternano figure femminili subalterne, spesso puramente a servizio dei protagonisti maschili, talvolta da questi tradite e abbandonate, talvolta spinte all’azione dall’orgoglio e definite di conseguenza come pericolose ed efferate criminali. Non sorprende del resto che tutto ciò che ci è stato tramandato dall’antica Grecia si sia conservato grazie alla preziosa mediazione di autori rigorosamente uomini. E così diamo voce ad alcune di quelle donne e ad alcuni di quegli uomini, immaginandoli protagonisti di un processo in cui imputati e vittime alternano la loro versione dei fatti per concludere con l’intervento di un coro/giudice che più che giudicare tenta di comprendere, consci del fatto che risieda nella comprensione l’unica possibile giustizia, se di giustizia si può mai parlare. Orfeo si volta a guardare Euridice. Agisce in preda a un raptus? Clitemnestra uccide suo marito Agamennone. Agisce in preda a un raptus? Oreste uccide a coltellate sua madre Clitemnestra, agisce in preda a un raptus?

Bibliografia: Omero “Odissea”, “Iliade” Ovidio “Metamorfosi” “Heroides” Apuleio “Metamorfosi” Pavese C. “Dialoghi con Leucò”; Yourcenar M. “Fuochi” “Chi non ha il suo Minotauro?” Bufalino G. “L’uomo invaso” Calasso R. “Le nozze di Cadmo e Armonia”

RAPTUS Glossario

ORFEO è un poeta e un musico di raro talento. La sua musica e i suoi versi sono così dolci che perfino le bestie più feroci si placano, ascoltando il suo canto.

EURIDICE è una ninfa. Muore subito dopo le nozze con Orfeo,   morsa da un serpente mentre scappa dalle molestie di un vicino di casa, Aristeo. Orfeo allora decide di andare a riprenderla e scende nell’Ade, l’oscuro regno dei morti. Con la sua musica riesce a commuovere tutti, lo stesso Ade, dio di quel regno, che gli concede di riportare Euridice sulla terra, ad una condizione: non deve guardarla prima di uscire dai confini delle tenebre. A pochi metri dall’uscita, Orfeo si volta ed Euridice è risucchiata dal buio della morte.

AGAMENNONE è  comandante in capo dei greci durante la guerra di Troia, per avere il favore dei venti e far partire le navi verso Troia, sacrifica sua figlia Ifigenia. Tornato a casa, porta con sé, come trofeo di guerra, la giovane Cassandra. CLITEMNESTRA, sua moglie, non gli perdona il sacrificio della figlia Ifigenia e al suo rientro lo uccide con l’aiuto di Egisto, il suo amante. ORESTE, ultimo figlio di Clitemnestra e di Agamennone, con l’aiuto di sua sorella Elettra, uccide la madre per vendicare il padre. Il CORO è un elemento fondamentale del teatro dell’antica Grecia, come un unico personaggio rappresentante la collettività, riassume e commenta la vicenda che viene rappresentata dagli attori.

Rossella Dassu inizia il suo percorso artistico a Cagliari con la compagnia cada die teatro per cui lavora come attrice in diverse produzioni. Nel 1997 si diploma come attrice al corso di formazione europea del C.R.S.T. di Pontedera. Dal 1997 vive a Bologna e lavora per la Compagnia deicalciteatro, vincitrice del Premio Iceberg di Bologna e finalista del Premio Scenario. Fonda insieme ad altri operatori dello spettacolo l’Associazione Culturale Ca’Rossa con cui realizza produzioni teatrali e progetti di formazione nel territorio di Bologna e Provincia. E’ autrice ed interprete di spettacoli e performance realizzati in collaborazione con realtà artistiche e teatrali del territorio. E’ attrice per Teatri di vita in diversi spettacoli con la regia di Andrea Adriatico. Dal 2000 realizza diverse produzioni in collaborazione con il Cada Die Teatro con la regia di Alessandro Lay. E’ attrice in diversi film di Tonino De Bernardi che partecipano a Festival nazionali ed internazionali. Collabora saltuariamente a produzioni cine televisive e pubblicitarie.




Genere
TEATRO Contemporaneo Prosa
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teatro di prosa femminicidio denuncia mito greco donne;