Senza francobollo



Liberamente ispirato a Oscar e la dama in rosa di Eric Emmanuel Schmitt

 

con  Valerio Bongiorno, Sara Cicenia

testo e regia  Riccardo Colombini

scene  Marco Muzzolon

collaborazione ai costumi Mirella Salvischiani

luci  Matteo Crespi   

produzione  Schedía Teatro

con il sostegno di Next - Laboratorio delle idee 2013 di Regione Lombardia

 

Spettacolo vincitore di Tagad’Off 2015 – Festival di Nuova Drammaturgia Lombarda di Residenza Teatrale Ilinxarium/Ilinx Teatro

 

Non ci sono argomenti vietati, ci sono argomenti difficili, speciali, che esigono tempi, modi, parole e carezze speciali” (Bruno Tognolini)

Uno spazio sospeso, un luogo sommerso di lettere e una coppia di personaggi: forse postini, custodi di sogni e dilemmi dal colore d'inchiostro.

Il loro compito è quello di smistare ed indirizzare tutte quelle buste, in maniera sempre metodica ed uguale; ma ne arriva una, diversa dalle altre, che è senza francobollo e senza indirizzo. Sul dorso, solo un tratto semplice di matita blu dal profilo infantile: “Da Mario a Dio”.

La curiosità spinge ad aprire la lettera, ma questo crea una frattura: la verità è come indicibile. Mario sta morendo. Mario è un bambino. E scrive a Dio per parlare della sua stessa fine, per porre domande innocenti quanto disarmanti sul futuro imminente: di che colore è la morte? Che profumo ha? Che musica si sente nella morte? Domande che spiazzano.

Ai due postini non resta che rispondere, pur nella dimensione surreale che si viene a creare: come si può, infatti, fingersi Dio? E poi... chi è davvero Dio?

Ne nasce uno scambio di lettere, un sottile dialogo che è per tutti un cammino di formazione, che punterà ad arrivare al traguardo senza privare la vita della vita. Il cammino, pian piano, si farà gioco per Mario e per i due postini: narrare la vita, immaginando di vivere ciascun giorno come se fossero dieci anni. Gioie, sconfitte, amori, piccoli e grandi lutti: il mosaico di un'esistenza forse non straordinaria, ma certamente unica, come ogni vita in questo mondo.

Attraverso l'immaginazione e la narrazione, è possibile riempire di senso il tempo, emanciparsi da esso e saziarsi di vita, anche in un tempo breve.

In una lettera, il simbolo di una piccola grande lotta: un inno alla vita, alla speranza, al coraggio di ogni giorno.




Genere
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TEATRO
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