Troilo e Cressida. Storia tragicomica di eroi e di buffoni



Sinossi

La scena è a Troia: la guerra imperversa da sette anni e le speranze di vittoria per i Greci sembrano allontanarsi sempre di più da quando Achille non scende in battaglia. Per proporre un’azione risolutiva, Ettore, il più forte guerriero troiano, sfida i campioni avversari a uno scontro diretto. L’astuto Ulisse coglie l’occasione per ordire un piano che porti Patroclo, l’amato di Achille, a combattere e a perire, così da provocare l’ira del Pelide. Intanto in città il principe Troilo, fratello minore di Ettore, corona il suo sogno d’amore con Cressida, ma per breve tempo: uno scambio di prigionieri coinvolge la ragazza, che passa al campo greco e diviene oggetto delle attenzioni del generale Agamennone, da lei ricambiate. La sfida di Ettore offre a Troilo la possibilità di raggiungere l’amata e scoprire il suo tradimento. Subito dopo il giovane sarà testimone dell’assassinio del fratello, vedendo a un tempo crollare le proprie aspettative rispetto all’amore e alle sorti della guerra.

Note di regia

Troilo e Cressida di William Shakespeare si conferma nel tempo una tragedia fuori dal comune, pregnante di significati fortemente contemporanei. Appare adeguato nella fattispecie il termine “tragicommedia” per un’opera che dipana una trama in continua oscillazione tra il carattere drammatico e quello sarcastico più o meno raffinato, finanche sguaiato e urticante. L’argomento e l’ambientazione bellica definiscono uno sfondo inquieto, che materializza la guerra solo in poche situazioni, circoscritte a scontri aperti tra i personaggi che di eroico conservano solo la reputazione o un obsoleto senso dell’onore. Per il resto, fuori e dentro Troia si parla del conflitto senza che lo si veda: riunioni di guerra, schiere di soldati osservati in lontananza, messaggi di sfida e proclami. 

In tali condizioni di sospensione, si rivela con progressiva determinazione per tutti, un unico, preminente senso di inadeguatezza alla vita. La guerra, emblema della stupidità, si dimostra un pretesto per palesare questa sproporzione. Ne deriva un disincanto che si riflette nelle vicende di ciascun personaggio e, per la prima volta, negli occhi del giovane Troilo, che vive sulla propria pelle l’assurdità della battaglia e, parimenti, dell’amore. I sogni romantici del ragazzo s’infrangono contro il muro del cinismo e della materialità. Ogni azione genera quindi degli errori, degli imprevisti – degenera, – e gli eventi travolgono tutti indistintamente, chi aveva provato a mutare la realtà e chi si era lasciato portare dalla corrente.

Se Troilo soffre ma non muore e Cressida tradisce ma non paga, i riferimenti formali e le aspettative catartiche della messinscena vengono a mancare, resta il disorientamento dell’esistenza. Di fronte a tanto imponderabile, la misura del riso costituisce così una possibilità estrema per tentare la comprensione e l’accettazione, forse disperata, della realtà.

Troilo e Cressida. Storia tragicomica di eroi e di buffoni

da Troilo e Cressida di William Shakespeare

con Martina Di Leva, Eduardo Di Pietro, Cecilia Lupoli, Davide Mazzella, Marco Montecatino, Giulia Musciacco

riscrittura di Alessandro Paschitto

elaborazioni musicali: Mario Autore

aiuto regia: Cecilia Lupoli

regia: Mario Autore e Eduardo Di Pietro

prod. collettivo lunAzione - crowdfunding www.produzionidalbasso.it


  • selezione Festival Troia Teatro, Premio Eceplast 2014 - Troia (Fg)
  • selezione 'Stazioni d'Emergenza atto VI' - Teatro Galleria Toledo, Napoli
  • selezione 'Nuove Entità Teatrali' 2014 - Spazio Matta, Pescara
  • selezione Festival Shakespeare - Buenos Aires
  • selezione Premio Aenaria 2017 - Ischia (Na)



Genere
TEATRO
Tags
shakespeare mito