TERRA MATTA 1918-1943



TERRA MATTA

(1918-1943)

Narrazione teatrale a cura di Stefano Panzeri.

 

TERRA MATTA è tratto dalla straordinaria autobiografia di un  bracciante siciliano di inizio secolo, scritta in sette anni, tra il 1968 e il 1975 su una vecchia Olivetti. Si tratta di un’opera monumentale: 1027 pagine a interlinea zero, senza un centimetro di margine superiore, nè inferiore, nè laterale. Un’opera che si caratterizza per una lingua, dura, grezza, infarcita di dialettismi, con il punto e virgola a dividere ogni parola dalla successiva.TERRA MATTA (1918-1943) è la seconda tappa di una trilogia che intende ripercorrere tutta la vita del protagonista lungo tutto il Novecento. Nel mese di giugno 2015 la narrazione della prima parte della vita di Vincenzo è stata in tourneè per un mese in Argentina e Uruguay da dove ha riportato molte storie -testimonianze legate alla migrazione italiana che- utilizzando la finzione teatrale per unire storie di vita vera- sono state inserite in TERRA MATTA (1918-1943) che ha debuttato a Buenos Aires il 27 maggio 2016, RESTITUENDO AGLI ITALIANI DI OLTREOCEANO I LORO RICORDI DI MIGRAZIONE. La terza parte della trilogia (1943-1968) debutterà a Buenos Aires a maggio 2017

 

UNA DRAMMATURGIA VERA E DINAMICA

L’aspetto composito della drammaturgia è alla base della mia ricerca che dal Sud America nei prossimi anni si estenderà all’Europa, al Nord America e chissà all’ Australia, inseguendo le rotte della migrazione italiana: sulla base di una testimonianza autentica e personale come lo scritto di Vincenzo Rabito, costruisco personaggi, non appartenenti al vissuto dell’autore, ma “fatti” di storie vere, altrettanto autentiche, e inserisco tali personaggi nella narrazione, facendo lasciare anche a loro la propria testimonianza di vita:

così ricordi di giovani donne migranti di inizio secolo o del primo dopoguerra, confluiscono nel personaggio di Lina, (fittiziamente il primo amore di Vincenzo), così le testimonianze di chi non ce l’ha fatta ed è tornato in patria, diventano le voci di disillusi operai con i quali Vincenzo condivide lavoro e paura in una fabbrica tedesca nel 1942, etc. 

Naturalmente ad ogni viaggio presso le comunità migranti e ad ogni conseguente racconta di storie la drammaturgia cambia e si arricchisce di nuovi dettagli nuovi aneddoti che vanno a confluire nell’universo umano di Vincenzo e della sua storia. 

 

TERRA MATTA (1918-1943) è il racconto in prima persona dell'immane e intimo sforzo di sopravvivere ed emanciparsi dalla miseria e dal vuoto umano, sociale ed economico lasciato dalla Grande Guerra; la vicenda umana del protagonista scorre sullo sfondo dei primi scontri ideologici, della dittatura fascista, degli anni dell'impero, del ritorno della guerra, dell'occupazione tedesca, fino a quando " hanno trasuto li americane", in un intreccio straordinario di grande e piccola storia. 

TERRA MATTA è un monologo di un attore con sedia e musica...del resto per questa volta abbiamo pensato di fare a meno.




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TEATRO Contemporaneo
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