TERRA MATTA 1943-1968



TERRA MATTA

(1943-1968)

Narrazione teatrale a cura di Stefano Panzeri.

 

TERRA MATTA è tratto dalla straordinaria autobiografia di un  bracciante siciliano di inizio secolo, scritta in sette anni, tra il 1968 e il 1975 su una vecchia Olivetti. Si tratta di un’opera monumentale: 1027 pagine a interlinea zero, senza un centimetro di margine superiore, nè inferiore, nè laterale. Un’opera che si caratterizza per una lingua, dura, grezza, infarcita di dialettismi, con il punto e virgola a dividere ogni parola dalla successiva.TERRA MATTA (1943-1968) è la  terza e ultima parte della trilogia che intende ripercorrere tutta la vita del protagonista lungo tutto il Novecento. Nel mese di giugno 2017 la narrazione della seconda parte della vita di Vincenzo è tornata per un mese in Argentina e Uruguay da dove ha riportato nuove storie/testimonianze legate alla migrazione italiana che, utilizzando la finzione teatrale per unire storie di vita vera, sono state inserite in TERRA MATTA (1943-1968) che ha debuttato a Buenos Aires il 27 maggio 2017, RESTITUENDO AGLI ITALIANI DI OLTREOCEANO I LORO RICORDI DI MIGRAZIONE.

UNA DRAMMATURGIA VERA E DINAMICA

L’aspetto composito della drammaturgia è alla base della mia ricerca che dal Sud America nei prossimi anni si estenderà all’Europa, al Nord America e chissà all’ Australia, inseguendo le rotte della migrazione italiana: sulla base di una testimonianza autentica e personale come lo scritto di Vincenzo Rabito, costruisco personaggi, non appartenenti al vissuto dell’autore, ma “fatti” di storie vere, altrettanto autentiche, e inserisco tali personaggi nella narrazione, facendo lasciare anche a loro la propria testimonianza di vita;

così, ad esempio per questa terza parte, i ricordi di giovani donne migranti del secondo dopoguerra, confluiscono nei personaggi e nelle storie di Rita, Brunilde e Antonietta.

Naturalmente ad ogni viaggio presso le comunità migranti e ad ogni conseguente raccolta di storie, la drammaturgia cambia e si arricchisce di nuovi dettagli nuovi aneddoti che vanno a confluire nell’universo umano di Vincenzo e della sua storia. 

 

TERRA MATTA (1943-1968) è il racconto in prima persona dell'immane e intimo sforzo di sopravvivere ed emanciparsi dalla miseria e dal vuoto umano, sociale ed economico lasciato dalla Seconda Guerra Mondiale. Le vicende umane di Vincenzo, Rita, Brunilde e Antonietta scorre sullo sfondo dell’occupazione americana, della Resistenza, della Liberazione e dei grandi avvenimenti politici che segnano l’avvento della Repubblica. 

Mentre ci racconta della nascita dei figli Gaetano e Giovanni, Vincenzo parla dei briganti, delle elezioni, del lavoro che manca, della casa cantoniera, ma anche dell’ascesa della Democrazia Cristiana, dell’avvento della televisione, della costruzione dell’Italia di oggi, e dopo un breve ritorno sulle terre del Piave chiude il suo racconto ricordandoci:

“che belle epiche che sono queste, che belle epiche che hanno capitato tutta questa cioventù” 

TERRA MATTA è un monologo di un attore con sedia e musica...del resto per questa volta abbiamo pensato di fare a meno.

La durata è di circa 60 min..




Genere
TEATRO Contemporaneo d'Emozione
TEATRO Contemporaneo di
TEATRO