Viaggio ad AUSCHWITZ a/r



regia di Luciano Nattino scenografie Gimmi Basilotta musiche suonate dal vivo di Isacco Basilotta

La storia del lungo cammino che ha ripercorso il viaggio di deportazione di ventisei ebrei catturati in provincia di Cuneo … quando sono tornato a casa, tutti mi guardavano come fossi un eroe e anch’io, un poco, mi sentivo un eroe per quello che avevo fatto; così ho pensato: ‹‹guarda quanto poco ci vuole oggigiorno per essere un eroe: basta mettere un piede davanti all’altro per duemilioni e quattrocentomila volte e la cosa è fatta››…

VIAGGIOADAUSCHWITZa/r è la storia di un uomo convinto della sua integrità morale e del suo senso di giustizia, che, un giorno, durante la visita al campo di concentramento di Buchenwald, immaginandosi prigioniero in quel luogo, scopre il lato oscuro di sé e drammaticamente comprende che in quella condizione potrebbe per la sua sopravvivenza abiurare a tutti i suoi principi etici. Per uscire dal baratro in cui questa scoperta lo ha sprofondato, parte per un lungo pellegrinaggio a piedi, seguendo le rotte della deportazione, ricercando se stesso, i fatti e le storie di un’umanità offesa e scoprendo il potere taumaturgico del contatto e della relazione con la gente e con il mondo. Lo spettacolo ha ricevuto il Premio Eolo Awards 2014 come miglior progetto creativo con la seguente motivazione: <<Lo spettacolo mette in scena in modo poetico e personale un viaggio del tutto particolare, quello compiuto dall’attore insieme a un folto gruppo di compagni di avventura dal Piemonte fino in Polonia, ripercorrendo a piedi il medesimo doloroso viaggio di deportazione che nel 1944 portò ventisei ebrei cuneesi da Borgo San Dalmazzo ad Auschwitz. Un cammino di piede e di anima che fonde in modo limpido e commovente la dimensione fisica e quella spirituale. Diretto dal maestro amatissimo Luciano Nattino, l’attore traduce in parole semplici il suo cammino, aiutato solo da poverissimi elementi di scena, pezzi di legno, frasche, una betulla del tutto simile a quella che ha piantato là in quell’inferno alla fine del viaggio. In questo modo passato e presente si fondono in una specie di preghiera laica, una via crucis liberatoria e commovente che appassiona e cattura per più di un’ora l’attenzione degli spettatori a cui vengono donate parole di speranza per cercare tutti insieme di affrontare un futuro migliore.>> Il testo dello spettacolo, inoltre, ha vinto il primo premio al concorso nazionale Premio Centro alla Drammaturgia per testi di monologhi 2012

POSSIBILE ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA "TERRE D' EUROPA" 




Genere
TEATRO Contemporaneo di
TEATRO Contemporaneo Prosa