COME UN PESCE IN UN PAGLIAIO (sfiancanti tentativi di normalità)



di Alice Redini

con Alice Redini e Paola Tintinelli

foto di Laila Pozzo

È un “duologo”, in cui due donne si sforzano tragicomicamente di aderire a quel concetto di normalità che poi non si capisce esattamente cosa sia.

Due donne in riva a un fiume che pescano, parlano, pensano e pregano che qualcosa abbocchi. La metafora visiva dell’attesa di due zitelle che, come la Donna Rosita di Garcia Lorca, hanno perso la speranza eppure stanno lì. Alice e Paola si raccontano senza pudore e con autoironia in una quotidianità tragicomica. Un flusso di coscienza che ha la forma di un “duologo”diretto con lo spettatore, nel quale si spalleggiano, si sfidano, si sostengono, alla ricerca di una normalità che le faccia sentire comode anche in scena. Un percorso fatto di tentativi, in cui si sperimentano soluzioni registiche bizzarre e si ravana nelle autobiografie di ognuna per cercare di capirci qualcosa su chi si è:  perché bisogna partire dalle proprie famiglie per capire da dove si arriva e ricordare tutti i ricordi per capire dove si va.

Le due attrici si presentano per come sono oggi, ansia inclusa, e si fanno guardare nella loro confusione piena di domande alle quali piano piano non hanno più risposte da dare.

Voglio essere normale? Quando mi sento normale? Cos' è per me normale? E alla fine come sto? Bene, grazie..come un pesce rosso che mangia, nuota, evacua e quindi vuol dire che sta bene. O no?

NOTE DELL' AUTORE: Alice Redini

Il testo scritto da me, già vincitore del Premio Giovani Realtà del Teatro 2016, era pensato per essere un monologo. Fortunatamente mi rendo conto presto che da sola non ce la faccio e chiedo aiuto. L'arrivo di Paola trasforma quello che stava diventando un momento di profonda noia, in un incontro vivo, che attraverso un lavoro di scrittura scenica si concretizza in uno spettacolo dove la libertà di improvvisazione e il gioco con lo spettatore rimangono la nostra forza e il nostro interesse principale.

Il testo è basato su vicende autobiografiche più o meno imbarazzanti.

 Il linguaggio è molto semplice, diretto, immediato.

In scena ci siamo noi due, ma ci sono anche le nostre famiglie, madri, padri, nonni, nonne, sorelle, e tutti quegli incontri che ci hanno reso ciò che siamo, e quelle cose regalate e negate, e quelle corse sulla spiaggia la cui potenza emotiva abbiamo realizzato solo una volta in scena, e tutte quelle parole dette e non dette.

E quei messaggi d'amore, che hanno bisogno che per loro si vada a capo, fatti di parole importanti che rimangono con noi impressi su un nastro, per sempre.

 

GENERE : LGBT PCI PSI DC DC CAZZANIGA




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TEATRO Leggero Commedia