La vedova scaltra



LA VEDOVA SCALTRA

di Carlo Goldoni

con Isabella Caserta, Andrea De Manincor, Francesco Laruffa, Maurizio Perugini

Elisa Bertato, Martina Colli, Davide Bertelè

regia Jana Balkan e Isabella Caserta

musiche a cura del Gruppo Joglar, costumi Mariana Berdeaga - Laboratorio Teatrale

scene Laboratorio Teatrale, maschere Donato Sartori e Fucina dei Miracoli, attrezzeria Peroni

“La vedova scaltra”, scritta nel 1748, testo di passaggio tra la commedia delle maschere e la commedia di carattere, costituì una novità per il pubblico, non solo perché interamente scritta, ma anche per il nuovo modo di concepire i personaggi. Vi convivono le maschere della Commedia dell'Arte e i personaggi presi dalla realtà di tutti i giorni. La commedia è giocata sull'astuzia di Rosaura che, indecisa tra quattro pretendenti che la coprono di attenzioni per avere la sua mano, escogita un piano per scoprire se i loro sentimenti nei suoi confronti sono davvero sinceri. Paradossalmente sarà proprio attraverso il mascheramento e la finzione che riuscirà a scoprire la verità. Trionfo della femminilità, donna forte e di carattere, pur nei toni e nei modi goldoniani, Rosaura sa gestire con arguzia la situazione e riesce a capire con scaltrezza la verità. E' una figura nella quale ci si può rispecchiare ancora oggi perché presenta quella sensibilità e quell'intuizione che appartengono all'universo femminile. Sa ribellarsi al padre e si oppone alle nozze della sorella con un vecchio (lei ne aveva sposato uno del quale è rimasta vedova) e, ora che può, sospesa e in bilico per prendere la decisione giusta, ponte tra la commedia “vecchia” e il mondo nuovo, per sé “sceglie” di scegliere il suo uomo. Scaltra nello svelamento della menzogna attraverso il gioco del mascheramento, Rosaura scopre la mancanza di sincerità dei pretendenti per individuare alla fine l’unico che non le ha mentito, sceglie la verità e la sincerità che ogni donna vorrebbe avere dal suo uomo.

L’allestimento, mantenendo intatto il testo e il linguaggio goldoniano, sottolinea il femminismo ante litteram (“è troppo barbara quella legge che vuol disporre del cuore delle donne a costo della loro sventura”) e la modernità di Rosaura che si prende gioco dei “vizi” dei suoi pretendenti e attraversa i ponti delle varie epoche in un gioco teatrale che arriva ai nostri giorni per suggerire l’evoluzione della donna e lo smascheramento sia della menzogna che della macchina teatrale.

Estratto stampa

“Grande merito del Teatro Scientifico di Verona è quello di aver saputo esaltare la potenzialità di questo testo, anche quelle più nascoste. In questo senso la regia intelligente e acuta di Jana Balkan e Isabella Caserta lavora su due fronti principali. Da un lato sa rendere l'opera di ammodernamento compiuta da Goldoni sul teatro, il suo togliergli la maschera della finzione, portandovi il 'mondo' vero. Dall'altro sa illuminare di una luce nuova e potente la figura di Rosaura, donna senza tempo, paladina del femminile. Emerge così un personaggio vibrante, al quale una splendida Isabella Caserta dona misura e profondità. La sua vedova è stata resa scaltra dalla sofferenza, si è allenata alla vita nella gabbia dorata di un matrimonio forzato, che vuole evitare alla sorella. Le sue parole toccano il cuore. I suoi silenzi, i ricordi non riferibili, ancora di più. Grande prova della Caserta, con gli ottimi Andrea de Manincor, Francesco Laruffa, Maurizio Perugini, Elisa Bertato, Martina Colli e Davide Bertelè. Lunghi applausi.” (Alessandra Agosti “Il giornale di Vicenza” 14 marzo 2016)

“Donna di un'altra statura la vedova scaltra portata in scena ieri sera al Teatro Camploy nell'innovativo allestimento del Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio di Verona. Il ponte che si proietta dal palco alla platea, sottolinea con forza ciò che caratterizza l'intera opera: il passaggio, la transizione. Il passaggio tra la commedia delle maschere e la commedia di carattere, la transizione dall'originaria condizione di schiavitù di Rosaura alla libertà. Sì, perché Rosaura sceglie di scegliere e questa è la sua forza e qui si trova la sua modernità. Infatti se “è troppo barbara quella legge che vuol disporre del cuore delle donne a costo della loro sventura” e benché in bilico, la protagonista sa trovare la forza per costruire quel ponte che la proietterà verso il futuro con avvedutezza, ma senza rinunciare al sentimento, attraverso caratteristiche di astuzia e di fascino peculiarmente femminili. Le donne costruiscono ponti, mentre gli uomini si sfidano a duello. La statura morale di Rosaura domina la scena sottolineata dalle altezze delle gonne, sotto le quali avvengono i giochi degli uomini, sotto le quali si trova riparo e che rimandano all'immagine della chioccia che compiaciuta e consapevole tiene i suoi pulcini sotto le ali. Il ritmo e la velocità della commedia sono piacevolmente sottolineate ed esaltate dalla musica in un'ordinata sarabanda di suggestioni. Splendida l'interpretazione dei protagonisti perfettamente calati nel ruolo delle parti con un'Isabella Caserta in stato di grazia assoluto. Indovinato e di grande gusto il taglio registico dato alla commedia da Jana Balkan e Isabella Caserta, taglio che riconferma la vocazione di ricerca e sperimentazione del Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio anche attraverso il classico goldoniano. Un allestimento che, sicuramente, potrebbe trovare degna collocazione sul palco del Teatro Romano durante l'Estate Teatrale Veronese.” (Cinzia Inguanta “Radio Popolare” 12 febbraio 2015)

“Scaltra questa vedova, con il pop fa capire com’è rock Goldoni. Una Vedova scaltra dai toni pop rock ha chiuso con successo la sezione prosa della rassegna Estate Teatrale Veronese. L’allestimento ha proposto un’originale interpretazione. A tessere la vicenda la bella Rosaura, una carismatica Isabella Caserta, incarnazione di una femminilità sexy, ma allo stesso tempo anche emancipata nelle proprie decisioni. Ben calati nei loro ruoli tutti gli interpreti che a scena aperta hanno conquistato numerosi applausi.” (E. A. “L’Arena”31/07/2010)

“C'è cura nei costumi e nelle scene....La musica ha sciolto i vincoli che legavano i personaggi ai ruoli e tra ribalta e platea vengono maschere, 'tipi' a mostrare in passerella di aver perduto i riferimenti storici. Il Teatro Scientific o fonde, confonde e ben mescola Commedia dell'Arte e riforma”. (S. A. “La Vedova scaltra libera i personaggi” “L'Arena” 13 febbraio 2015)

“L’allestimento è stato ottimale sotto tutti gli aspetti…La regia muove i personaggi con sagacia, anche recandoli in mezzo al pubblico….Le interpretazioni attoriali non meritano che lodi, a cominciare dal personaggio principale ch’è la vedova disegnata da Isabella. La produzione è del glorioso Teatro Laboratorio del compianto Ezio M. Caserta”. (S. S. “Amici della musica” 11/08/2010)




Genere
TEATRO Contemporaneo Sociale
TEATRO Contemporaneo Comico
TEATRO Contemporaneo Prosa